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ATEX: atmosfere esplosive e rilevazione gas

In ambienti industriali, la sicurezza rappresenta una priorità assoluta, soprattutto quando si opera in luoghi a rischio di esplosioni. La normativa ATEX nasce per garantire che apparecchiature e sistemi di protezione siano adeguati all’uso in atmosfere potenzialmente esplosive. Attraverso una serie di direttive europee, l’ATEX disciplina sia i requisiti tecnici per i prodotti, sia le misure di sicurezza che i datori di lavoro devono adottare per tutelare i lavoratori. La conoscenza e l’applicazione corretta di queste normative sono essenziali per ridurre i rischi e garantire un ambiente di lavoro sicuro.

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ATEX: cenni storici

Le prime forme di regolamentazione specifica per atmosfere esplosive risalgono ai primi del Novecento, quando gli incidenti nelle miniere e nelle fabbriche dimostrarono l’urgenza di implementare misure di sicurezza più rigorose. Gli incidenti più devastanti, come le esplosioni di gas nelle miniere, spinsero i governi e le industrie a sviluppare standard per le apparecchiature utilizzate in ambienti esplosivi. Successivamente, negli anni ’60 e ’70, con l’aumento della complessità delle tecnologie industriali e della globalizzazione, divenne chiaro che occorreva un approccio più unificato per gestire i rischi legati alle atmosfere esplosive. Le norme nazionali non erano sufficienti, e l’industria richiedeva standard armonizzati a livello internazionale o continentale. 

ATEX: la prima direttiva

La vera svolta avvenne nel 1994, quando l’Unione Europea introdusse la prima Direttiva ATEX 94/9/CE, che definiva i requisiti per le apparecchiature destinate all’uso in atmosfere esplosive. Questa direttiva obbligava i produttori a rispettare criteri specifici di progettazione e certificazione. Nel 1999, la Direttiva ATEX 1999/92/CE completò il quadro normativo, imponendo obblighi ai datori di lavoro per garantire la sicurezza dei lavoratori. Inifne, nel 2014, la Direttiva 94/9/CE fu sostituita dalla Direttiva 2014/34/UE, che semplificò e aggiornò le disposizioni precedenti per tener conto dei progressi tecnologici e migliorare la sicurezza complessiva. Oggi, le normative ATEX sono considerate un pilastro essenziale per la prevenzione degli incidenti industriali in Europa e rappresentano un punto di riferimento a livello mondiale per la gestione delle atmosfere esplosive.

ATEX: come è divisa

Il termine “ATEX” deriva dalle parole francesi “ATmosphères EXplosibles” e si riferisce a due direttive fondamentali emesse dall’Unione Europea:

  • Direttiva 2014/34/UE (ex Direttiva 94/9/CE): Regola i requisiti per le apparecchiature e i sistemi di protezione destinati a essere utilizzati in atmosfere esplosive. Questa direttiva si applica a produttori di apparecchiature elettriche e non elettriche, che devono assicurarsi che i loro prodotti siano conformi a standard specifici di sicurezza prima della commercializzazione.
  • Direttiva 1999/92/CE (Direttiva ATEX Workplace): Si rivolge ai datori di lavoro e riguarda la protezione della salute e sicurezza dei lavoratori che operano in ambienti con rischio di esplosioni. Questa direttiva richiede che i datori di lavoro valutino i rischi legati alle atmosfere esplosive, implementino misure di sicurezza adeguate e formino i dipendenti.
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ATEX: cosa definisce una zona potenzialmente esplosiva

Un’atmosfera potenzialmente esplosiva è una miscela di aria con sostanze infiammabili (gas, vapori, nebbie o polveri) che, in determinate condizioni, può prendere fuoco e causare un’esplosione. Ambienti come raffinerie di petrolio, impianti chimici, mulini o silos possono presentare questo tipo di rischio. Per gestirli al meglio, le aree con atmosfere potenzialmente esplosive sono classificate in zone: 

Zone per gas e vapori infiammabili:

  • Zona 0: Area in cui è presente un’atmosfera  potenzialmente esplosiva per periodi prolungati o frequentemente.
  • Zona 1: Area in cui è probabile che si verifichi occasionalmente un’atmosfera potenzialmente esplosiva durante le normali operazioni.
  • Zona 2: Area in cui è improbabile che si verifichi un’atmosfera potenzialmente esplosiva durante le normali operazioni, ma, se si verifica, persiste solo per brevi periodi.

Zone per polveri combustibili:

  • Zona 20: Area in cui è presente un’atmosfera potenzialmente esplosiva di polvere per periodi prolungati o frequentemente.
  • Zona 21: Area in cui è probabile che si verifichi un’atmosfera potenzialmente esplosiva di polvere durante le normali operazioni.
  • Zona 22: Area in cui è improbabile che si verifichi un’atmosfera potenzialmente esplosiva di polvere durante le normali operazioni, ma, se si verifica, persiste solo per brevi periodi.

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